05-04-2024

Denti mancanti: come evitare l’intossicazione da metalli

Comodità, estetica e tutela della salute. Le ultime novità introdotte in ambito odontoiatrico, ossia le protesi dentali fisse "metal free" (senza metallo) e le protesi mobili atossiche, sono in grado di garantire un perfetto mix di qualità e affidabilità.

Comodità, estetica e tutela della salute. Le ultime novità introdotte in ambito odontoiatrico, ossia le protesi dentali fisse "metal free" (senza metallo) e le protesi mobili atossiche, sono in grado di garantire un perfetto mix di qualità e affidabilità.

Si tratta di dispositivi utilizzati per sostituire, in parte o del tutto, denti mancanti o irrimediabilmente compromessi, con l'obiettivo di ripristinare lefunzioni fisiologiche della bocca e l'estetica. Possono essere incollate a uno o più denti di supporto (protesi fisse, come corone e ponti) o rimovibili (protesi mobili come glischeletrati, che ricostruiscono una porzione di arcata e vengono agganciati ai denti naturali residui).

A differenza dei dispositivi tradizionali, le versioni metal free e atossiche consentono il massimo comfort evitando i rischi che possono scaturire dall'utilizzo di metalli pesanti. 

Proprio considerando questi vantaggi, particolarmente significativi per la tutela della salute e del benessere del paziente, adoperiamo queste innovative applicazioni all’interno del nostro studio. 

 

Perché l'utilizzo di metalli può rappresentare un pericolo per la salute?

Le leghe metalliche usate per la costruzione delle protesi dentarie mobili ma soprattutto fisse, sono state concepite allo scopo di non nuocere all'organismo, ma purtroppo pur essendo vicine a questo traguardo, non lo hanno ancora raggiunto, spesso per esigenze dettate dall'uso cui sono destinate.

I rischi, di fatto, sono connessi alla corrosione dei metalli utilizzati nella preparazione delle protesi dentarie.

Insieme all'oro, base di queste leghe, sono associati altri componenti metallici come il palladio, l'indio, l'iridio, il gallio, l'argento e il rame, che durante i processi di fusione della lega e di preparazione del manufatto protesico, sviluppano sia in superficie sia in profondità ossidi che a contatto con la saliva e i tessuti parodontali (quelli che circondano i denti) rilasciano sostanze metalliche che possono esplicare azione tossica sia localmente sia in tutto l'organismo.

 

L’intossicazione da metalli: ripercussioni sulla salute orale e generale

I sintomi più comuni ascrivibili all'azione tossica locale sono: 

  • sensazione di bruciore, 

  • sapore metallico, 

  • sanguinamento delle gengive, 

  • tatuaggi gengivali, 

  • afte, 

  • stomatiti, 

  • arrossamento della lingua, 

  • alterazioni del gusto, 

  • infiammazioni e gonfiori gengivali associati a parodontiti croniche responsabili di riassorbimento osseo ed eccessiva produzione di placca, dovuta a ben 41 tipi di batteri diversi alcuni dei quali sono ritenuti responsabili di malattie cardiache e sono stati isolati talvolta anche in sede di infarto miocardico. 

Gli effetti sistemici invece possono manifestarsi in varie parti del corpo con allergie, eczemi, disturbi oftalmici, disturbi neurologici, patologie gastroenteriche, riniti, faringiti, acufeni e via dicendo, soprattutto a contatto con oggetti di provenienza dall'industria orafa, come leghe dentali, anelli, orecchini, collane, monili per il piercing ed altre cose.

 

E’ importante tenere a mente che tutte le leghe si corrodono in bocca, ma quelle preziose meno. Studi recenti, effettuati da enti scientifici internazionali, precisano la realtà e l’entità della corrosione in bocca, con la conseguenza principale che ne deriva: 

la diffusione di ioni metallici in tutto l’organismo. 

Le scoperte fatte sull’importanza biologica dei metalli evidenziano il loro ruolo fondamentale a livello dei processi biochimici rivali. Alcuni possono dare luogo, a lungo termine, a gravi rischi per la salute: effetti tossici, allergici, mutageni e cancerogeni.

In definitiva, gli effetti locali o generali di una lega che si corrode in bocca sono riconducibili ai suoi elementi costitutivi. 

Le leghe a base aurea sono quelle che attraverso un preciso trattamento termico sotto strato vetroso, possono essere stabilizzate eliminando il potenziale elettrochimico e di conseguenza la formazione degli ossidi.

 

Le soluzioni alternative per non subire danni da metallo

Esistono soluzioni alternative per scongiurare l’intossicazione da metalli.

È possibile adoperare protesi dentali fisse senza metallo e protesi mobili atossiche. 

La metodica "metal-free" prevede l’uso di corone protesiche ceramiche prive di strutture metalliche. 

A fare la differenza è la "biocompatibilità", cioè l’integrazione biologica di un materiale con i tessuti circostanti, in altre parole la capacità di un materiale di interagire in maniera appropriata con l’ospite senza produrre fenomeni d’infiammazione, reazioni allergiche o cancerogene.

Alcune ricerche hanno testato la biocompatibilità di diversi compositi e ceramiche in uso in protesi fissa, testandone principalmente due caratteristiche: la tossicità in vitro e la caratterizzazione della superficie.

Ne è emerso che nessun materiale testato ha dato segni di citotossicità, dimostrando un’alta biocompatibilità.

 

Per quel che riguarda le protesi mobili, lo studio di materiali sempre più raffinati ha permesso di mettere a punto composti tecnologici ad altissima efficienza per realizzare le protesi dentali. In questo, l'adozione della Flexite ha segnato una vera e propria rivoluzione. Si tratta di un nylon flessibile che presenta innumerevoli vantaggi rispetto alle resine acriliche tradizionali.

A caratterizzarla, come si evince dal nome stesso, è una notevole flessibilità che consente alle protesi in Flexite di piegarsi e aderire perfettamente senza generare traumi al parodonto, ovvero ai tessuti che si trovano attorno al dente. Una caratteristica che permette di alleviare in modo significativo la pressione sulle gengive rispetto alle vecchie protesi.

Elasticità, però, non è sinonimo di fragilità: i prodotti in Flexite sono certificati come clinicamente irrompibili a differenza di quelle in acrilico o in resina, maggiormente inclini alla rottura. L'assenza di ganci in metallo mimetizza perfettamente questi nuovi prodotti nel cavo orale e i ganci in nylon, al contrario di quelli in metallo, non danneggiano i denti pilastro.

Altro aspetto da non sottovalutare è che si tratta di un materiale ipoallergenico.



In definitiva, a oggi è ormai possibile optare per soluzioni alternative per sostituire i denti mancanti o gravemente danneggiati senza dover rischiare una potenziale intossicazione da metalli.

 

Per saperne di più, contattaci al n. 035 238754 e prenota la tua visita bio-odontoiatrica

 

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